domenica 27 luglio 2014

Consiglio comunale: quante polemiche!

Nella serata di giovedì 24 è andata in scena, in Municipio, una “seduta fiume” del Consiglio comunale di Noviglio. Una delegazione del Comitato (assieme ad appena un altro paio di cittadini) ha assistito ad uno spettacolo davvero avvilente, tra polemiche, sbadigli e dita puntate.

In primo luogo, abbiamo dovuto purtroppo constatare la marginalità di fatto del ruolo del Consiglio comunale, ridotto ormai ad una sede non di confronto politico costruttivo intorno all’attività legislativa dell’Ente locale, ma ad un luogo di ratifica di decisioni già prese e occasione di scambio di reciproche accuse. La quasi totalità delle proposte arriva attraverso provvedimenti di Giunta, e mai dai consiglieri di maggioranza, che intervengono di rado/mai; quanto alle proposte della minoranza, spesso sono semplicemente l’occasione per innescare polemiche. E non sarà sfuggito certamente ai presenti che, al momento del voto, il Sindaco - nella sua qualifica di Presidente del Consiglio comunale - non dice “Votiamo”, bensì “Approviamo”, che equivale a dare per scontato il risultato del voto dell’Assemblea. Un lapsus assolutamente imbarazzante ed irrispettoso nei confronti dell'Assemblea.

Entrando nel merito dei contenuti – con un incredibile affollamento di punti all’ordine del giorno, che d’altra parte è il minimo che ci si possa aspettare, quando l’Assemblea viene convocata così sporadicamente – è arrivata l’attesa pioggia di imposte che ci allieterà, si fa per dire, il rientro dalle ferie. La discussione sulle aliquote relative alla IUC (che lo ricordiamo, comprende IMU, nuova TASI sui cosiddetti “servizi indivisibili” e tassa rifiuti TARI) è durato circa un’ora, fino alla lapidaria conclusione: la Giunta ha deciso di tenere la TASI al minimo di legge – e il risultato è che questa, che tra le tre imposte è quella nettamente meno cospicua, andrà a coprire appena un quinto dei “servizi indivisibili”, costringendo a trovare altrove le risorse – e viceversa di perseverare nella politica di appesantimento delle imposte patrimoniali sulla casa e soprattutto sui rifiuti, confermando aliquote e tariffe dello scorso anno, che avevano portato Noviglio ad essere uno dei Comuni più tartassati del circondario.
Sullo sfondo dell’animata discussione che è seguita sul bilancio di previsione, questo teorema: la spesa, ovvero le uscite, sono incomprimibili, e si tratta semplicemente di capire cosa tassare e cosa no per raggiungere lo stesso gettito. Si dà per scontato, ad esempio, che non vi siano spese superflue e tagli, anche impopolari, da operare sulla voce delle uscite, e che i servizi offerti possano anche essere solo in minima parte coperti dalle tariffe a carico di chi li “acquista”: il conto, dunque, alla fine può comunque essere fatto quadrare grazie alla generosità dei contribuenti.

Capita, dunque, che una Giunta ritenga indispensabili, in tempo di crisi, le decine di migliaia di euro investite in una biblioteca rionale e nella manutenzione di una casetta dell’acqua ubicata all’estremo lembo del territorio comunale. Capita che un “piano delle alienazioni immobiliari”, ovvero l’elenco degli immobili pubblici da vendere per fare un po’ di cassa, comprenda – ormai da qualche anno, dato che naturalmente si tratta di alienare l'inalienabile – due ambulatori medici e un terreno edificabile il cui sviluppo è reso pressoché impossibile a causa del costo delle urbanizzazioni imposte. E capita che nessuna idea venga messa in campo sul fronte degli investimenti funzionali alla riduzione della spesa, se è vero che ad un intervento sul sistema dell’illuminazione pubblica (voce di spesa che grava sui “servizi indivisibili” per poco quasi 150.000 Euro l’anno) è stato preferito un investimento di dubbio ritorno e valore ambientale sul fotovoltaico in Piazza XI Settembre. E ancora, capita che un Centro Estivo, nonostante costi - a quanto abbiamo ascoltato in Aula - quasi il doppio di quello organizzato da altri Comuni, sia comunque solo in parte coperto dalle tariffe e dunque finanziato in parte dalla collettività. Il tutto mentre emerge ormai con chiarezza quanto l’operazione “ampliamento scuola” – con tutti i dubbi già sollevati da molti cittadini nelle ultime settimane, relativi ad estetica, funzionalità e necessità – non sarebbe potuta capitare in un momento storico peggiore per i conti di un piccolo Comune. In sintesi, sembra che, invece della linea della responsabilità, sia passata ancora una volta una più semplice e indolore politica del “breve termine”, con ritorno assicurato alla scadenza del mandato.

Alla discussione sulle tasse e il bilancio, è seguita quella relativa ad una querelle legale cominciata nel 2001, discussione che ha visto fronteggiarsi  esponenti della vecchia Amministrazione (pare colpevoli di un errore materiale)  e esponenti di quella attuale, a quanto pare accusati a loro volta dai primi di aver deliberatamente abbassato la guardia portandoci alla conclusione finale (sentenza sfavorevole e debito “fuori bilancio” di 65mila euro per risarcire la controparte). Questione della quale ci guardiamo bene dall’entrare nel merito, lasciando la lettore più accanito il compito di farsi un'idea consultando le carte. 
Gran finale, alle undici di sera passate: adottato in quattro minuti di orologio il nuovo Regolamento edilizio, che avrebbe richiesto forse un Consiglio comunale ad hoc. Ma, in compenso, dulcis in fundo, abbiamo anche un nuovo Regolamento di polizia mortuaria, strumento a quanto pare più che adeguato a celebrare il triste spettacolo cui abbiamo assistito. Una considerazione, in chiusura: mai come ora ci sarebbe bisogno di un’iniezione – anzi, di una vera e propria trasfusione – di entusiasmo, idee liberali, competenza e rispetto dei cittadini. E per questo, il nostro Comitato, con umiltà, si è più volte reso disponibile ad un confronto attivo e ad una collaborazione, sempre nella speranza – prima o poi – di essere ascoltato.

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