La sera di lunedì 28 ottobre, poco dopo le 20, un incendio – sviluppatosi per cause ancora in corso di accertamento – all’interno di una ditta di autotrasporti in via Delle Scienze, zona artigianale di Binasco, ha causato il ferimento di un dipendente e la lieve intossicazione di altri due. Ricevuto l’allarme, due autoambulanze si sono recate sul posto per prestare soccorso, insieme a otto mezzi dei vigili del fuoco.
Questi ultimi, secondo quanto riferisce “Il Giorno”, avrebbero incontrato difficoltà per raggiungere la zona dell’incendio. Come noto, infatti, dopo la chiusura della Via XXV Aprile dalla rotatoria di Santa Corinna la zona produttiva binaschina è accessibile in entrata solo tramite due sottopassaggi – troppo bassi per consentire il passaggio di mezzi diversi dalle autovetture – oppure allungando il percorso fino alla località Boschetto, al confine con Vernate.
Secondo la ricostruzione de "Il Giorno", per poter intervenire tempestivamente sul luogo dell’incendio, dove hanno poi impiegato due ore per spegnere le fiamme,
i mezzi dei vigili del fuoco sono stati costretti ad accedere contromano alla Via XXV Aprile, bypassando il sistema di chiusura predisposto dal Comune per inibire l’accesso veicolare alla strada comunale. Sono trascorsi ormai parecchi mesi dalla decisione unilaterale della Giunta comunale di chiudere la strada, per impedire ai mezzi pesanti di attraversare il centro abitato di Santa Corinna Nuova.
Vale dunque la pena di ripercorrere per sommi capi la “storia”.
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Articolo de "Il Giorno" del 17 gennaio 2013 |
Il 14 aprile 2011 la Giunta Miera (con l’attuale Sindaco Verduci nel ruolo di Vice Sindaco e Assessore) ha deliberato l'approvazione di un atto di indirizzo con cui incarica l'ufficio tecnico di
interdire l'accesso alla Via XXV Aprile e a predisporre la richiesta alla Provincia di posizionamento di un sistema di sbarramento azionabile con telecomando; quest'ultima richiesta, datata 19 aprile, viene inoltrata al settore Gestione Rete stradale della Provincia, la quale, il 12 luglio, pur richiamando in oggetto la richiesta di posizionamento di sbarra di accesso alla Via XXV Aprile da parte del Comune, autorizza non quest'ultimo intervento, bensì la modifica dell'isola spartitraffico con interdizione dell'accesso alla strada.
È il 27 luglio quando il Comune autorizza l'assunzione di un impegno di spesa di 10.577 Euro per l'esecuzione degli interventi di chiusura della strada, a cui il 7 ottobre si aggiungerà l'ulteriore somma di 23.897 Euro per i lavori di riqualificazione della rotatoria.
Nell’autunno il Comitato Noi di Noviglio promuove una raccolta firme a favore della riapertura di Via XXV Aprile: in pochi giorni vengono raccolte circa 700 firme, che vengono trasmesse al’amministrazione comunale. In risposta, poco prima del Natale 2011 il Sindaco Miera scrive una lettera alla cittadinanza in cui ribadisce la correttezza delle sue scelte.
Il 27 gennaio 2012 la Provincia revoca l'autorizzazione del 12 luglio, chiedendo il ripristino dello stato dei luoghi, motivando la richiesta con il venir meno del progetto di separazione delle carreggiate tra la rotonda di Santa Corinna e quella della SS35 dei Giovi. La risposta non tarda ad arrivare: il 15 marzo, con Deliberazione n. 30, la Giunta comunale affida l’incarico per la promozione del ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale contro la revoca dell’autorizzazione.
Il ricorso promosso dal Comune di Noviglio viene notificato alla Provincia di Milano il 28 marzo 2012, mentre parte la campagna elettorale per le Amministrative. L’11 aprile 2012 il sottopasso di Via dell’Industria si allaga, riportando all’attenzione il problema dell’accesso alla frazione reso difficoltoso dalla limitazione della viabilità.
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Il sottopasso di Via dell'Industria allagato (11 aprile 2012) |
La situazione attuale è nota a tutti: non solo gli esercizi commerciali presenti continuano a evidenziare un significativo danno alle loro attività,
ma la chiusura di Via XXV Aprile continua – come evidenziato dai recenti fatti del 28 ottobre – a rappresentare un impedimento per i mezzi di soccorso, nonché per i mezzi di servizio (autobus, camion raccolta rifiuti,...). La decisione di presentare ricorso al TAR porterà inevitabilmente con sé nuovi rinvii nelle decisioni, la prosecuzione dei disagi per la nostra Comunità e un potenziale rischio che forse gli stessi residenti della via non dovrebbero minimizzare.