L'oro di Noviglio
Riso in maturazione |
Oggi l’Italia è il maggior produttore europeo di riso e l’estensione della risaia italiana supera i 215.000 ettari dislocati in particolare nelle province di Vercelli, Pavia, Novara, Alessandria, Mantova, Milano e Verona. La risicoltura in Lombardia è da sempre legata a quella delle province di Milano, Lodi e Pavia: in provincia di Milano nel 2006 la superficie coltivata è stata di 12.771 ettari (dei quali all'incirca un decimo si trovano a Noviglio), e il raccolto ha raggiunto un terzo dell’intera produzione lorda vendibile cerealicola provinciale. Attualmente le varietà più diffuse a Noviglio e nel Sud Milano sono il Volano, coltivato su oltre il 40% della superficie totale a riso e particolarmente apprezzato per la sua elevata resa tra le categorie "superfini". Sempre più diffuso anche il Libero (25%), per la sua tolleranza agli erbicidi che consentono il controllo selettivo ed efficace di numerosi infestanti della risaia come il "riso crodo"; diffuso anche il Baldo.
Storia della risicoltura italiana
Trebbiatura del riso attorno a Tainate |
Nel 1700 risultano coltivati 20.000 ettari; nel Piemonte di Amedeo II, nel 1710, il 9% del territorio di pianura è coltivato a riso. Durante l'occupazione napoleonica risulterebbero coltivati 40.000 ha fra Santhià, Vercelli e Biella e 120.000 ha in tutta Italia mentre nel 1860 solo in provincia di Vercelli sarebbero coltivati a riso 30.000 ettari. Il vero boom si ha solo dopo lo scavo del canale Cavour (1866), quando la superficie coltivata sale a quota 230.000 e il riso italiano diventa un prodotto d'esportazione, molto richiesto da francesi, svizzeri, tedeschi e austriaci.
Con l'apertura del canale di Suez (1869) inizia però una grave crisi per l'importazione a basso costo, cui segue una contrazione delle coltivazioni nostrane fino ai 164.000 ettari del 1893. In quel momento il riso italiano potrebbe scomparire: viene salvato dall'emanazione di norme doganali protezionistiche e, poco dopo, dall'esplosione della prima guerra mondiale, che fa impennare la domanda di derrate alimentari. Non che da quel momento le cose si facciano semplicissime: oltre all'insidia dell'importazione straniera in quegli anni si ha un incremento di malattie e una diminuzione della fertilità nelle specie coltivate ormai da lunghissimo tempo.
Il riso da bene di autoconsumo a prodotto industriale
Mondine al lavoro in risaia |
Un bilancio di questa breve storia non può che affrontare la chiave di questa straordinaria fortuna. La ragione per la quale il riso, malgrado i rischi che in passato comportava per la salute umana e le obiettive difficoltà agronomiche che presenta la sua coltivazione, si sia diffuso ovunque possibile è la sua produttività. Un'energia che va individuata attraverso il duplice parametro del rendimento unitario e della resa alla lavorazione. Prima della patata, prima del mais, il riso è la derrata agraria che, a pari superficie coltivata, si è dimostrata capace di alimentare il maggior numero di persone, oltre che l'unica adatta a vivere in terreni paludosi.
Una risorsa lombarda che ben si colloca all'interno di una vetrina mondiale come quella di EXPO 2015, e che il territorio del Sud Ovest milanese con Noviglio in prima linea, per la sua vicinanza al capoluogo, può candidarsi a illustrare al mondo e valorizzare al meglio, grazie ad un paesaggio rurale di elevatissimo pregio ambientale con significative presenze architettoniche e storiche.
Il paesaggio
Una terra plasmata dall'agricoltura
Nonostante i pochissimi chilometri che la separano da Milano, Noviglio esprime ancora oggi una delle più autentiche e suggestive rappresentazioni del paesaggio rurale della media pianura lombarda, costellato di piccoli borghi agricoli, cascine, chiesette di campagna, filari alberati, e dove la terra e l'acqua si incontrano, in ampie distese di risaie solcate da rogge e canali.
Paesaggio attorno alla Cascina Guastalla |
Complessivamente oggi le aziende agricole attive sono 19, di cui 16 a conduzione diretta del coltivatore e con manodopera quasi esclusivamente familiare. Gli allevamenti contano, a Noviglio, un numero complessivo di capi inferiore alla media comunale rilevata in Provincia di Milano: le tipologie di allevamenti più consistenti sono suini (1.300 capi) e bovini (769 capi), con la presenza di piccoli allevamenti di capi avicoli e di conigli.
Il paesaggio agricolo del Parco Sud |
Recentemente si stanno affiancando colture diverse. Intercalate alle risaie, ai prati, ai campi, le pioppete costituiscono anch’esse, oggi, un elemento caratteristico del paesaggio rurale. L’alternarsi coi prati a irrigazione normale, con i campi di granturco e grano creano un mosaico a tessere variamente pezzato nei suoi colori, a secondo delle stagioni, ma sempre ci rivela indirettamente l’intensità dell’allevamento bovino, volto soprattutto alla produzione del latte.
L’eredità storica delle cascine
Cascina Conago |
A Noviglio esistono ancora dodici nuclei cascinali storici: la Cassinazza, la Rovina e la Guastalla a Noviglio; la Copiago, la Doresano, la Gibera e la Castellazzo a Tainate; la Domenegasco, la Tavernasco e la Segrona a Mairano; la Conigo e la Conago a Santa Corinna. Veri e propri monumenti impregnati di storia e cultura, dalle strutture architettoniche tipiche, ripetitive nel loro complesso, ma uniche per ogni cascina. Un tempo centri vitali per decine di famiglie, oggi abitate generalmente da un'unica famiglia contadina, a volte accompagnata dalla presenza di famiglie di salariati. Nel complesso quasi tutte le strutture si trovano in stato di semi abbandono, soprattutto porticati, vecchie stalle in disuso, magazzini.
Patrimonio di inestimabile valore soggetto a completo degrado, destinato nei prossimi anni a perdersi completamente stante l'immobilismo attuale nei riguardi di iniziative e progettualità che possano permetterne il recupero e l'utilizzo. Nello stesso tempo non solo si sono rafforzati gli usi ricreativi e, urbani della campagna, ma sono comparse attività economiche che ripensano in questi termini lo spazio aperto della campagna: il diffondersi di agriturismi e di attività legate al tempo libero costituisce ulteriore elemento di trasformazione ed arricchimento del paesaggio rurale.
Natura e ambiente
Nitticora a caccia di rane in una risaia |
Il territorio di Noviglio, immerso nel Parco Agricolo Sud Milano e ubicato a cavallo tra la fascia dei fontanili e la bassa pianura irrigua, presenta un elevato grado di biodiversità in confronto alla media provinciale: sono infatti presenti ben 67 specie faunistiche prevalenti. Il territorio comunale risulta attraversato da importanti corridoi della Rete Natura 2000: a nord dell’abitato di Santa Corinna passa un corridoio primario che collega un ganglio principale all'Oasi di Lacchiarella con uno secondario diretto all'Oasi di Pasturago di Vernate; questo corridoio presenta una diramazione in direzione nord-sud, di collegamento con un ganglio primario a Gaggiano. Particolarmente significativa la valenza ecologica del quadrante settentrionale del territorio comunale, corrispondente alle distese coltivate a riso che da Tainate si estendono verso Zibido, attorno a Copiago e Doresano, ma anche la fascia riparia della Roggia Barona, l'ambito delle marcite attorno a Tavernasco, i prati foraggeri attorno al nucleo cascinale di Conigo, il corridoio che da Conago raggiunge il Ticinello ad ovest di Santa Corinna. Attualmente non si segnala nel territorio comunale nessuna rilevante barriera infrastrutturale ai corridoi ecologici, ad eccezione del tracciato della Provinciale 203, ma moltissime sono ancora oggi le minacce all'equilibrio ecologico del territorio, a cominciare da previsioni urbanistiche non ponderate.
Le aree naturali e la vegetazione
Paesaggio del Parco Sud |
La fauna locale
La fauna è per lo più concentrata nelle zone naturali del parco. È stata rilevata la presenza di alcuni mammiferi come il ghiro, il tasso, la faina, la volpe, il coniglio selvatico, la donnola e la lepre. Tra i rettili la lucertola muraiola e il ramarro; tra gli anfibi, oltre al rospo e alla rana, il tritone crestato. Accanto ad altre diffusissime specie di rana, fondamentale anello della catena alimentare della pianura irrigua e apprezzato ingrediente della cucina novigliese, esistono in letteratura diverse segnalazione della presenza nel Sud Milano di esemplari di Rana di Lataste, rarissima specie endemica dell'Italia Settentrionale, la cui presenza è certa a Noviglio sino agli anni Settanta, ma oggi probabilmente scomparsa. Importante per gli equilibri ecologici, anche la presenza di alcune specie di pipistrelli, richiamati dall'abbondanza di insetti e in particolare delle zanzare che popolano le distese di risaie. Nonostante trovino confortevole rifugio nei ruderi di cascine, chiese di campagna e nei borghi principali, si punta oggi a favorire il ripopolamento del nostro territorio mediante la posa di "bat–box” nei parchi comunali e negli edifici pubblici, quale efficace (ed economico) metodo per il contenimento della diffusione delle zanzare.
Un paradiso per gli ornitologi
Esemplare di garzetta |
Le risaie, al pari delle zone umide palustri naturali, sono ecosistemi acquatici temporanei, ma, al contrario di queste ultime, presentano periodi di allagamento in estate e di asciutta nei mesi invernali ed i cambiamenti ecologici sono più drastici e repentini; il disturbo dovuto alle pratiche agricole, inoltre, si riscontra soprattutto durante la riproduzione e ciò limita in particolar modo la nidificazione, il cui periodo spesso coincide con le fasi iniziali del ciclo colturale. Ciononostante le risaie e i prati marcitali sono molto apprezzati dall’avifauna acquatica come aree di alimentazione, rappresentando l'habitat naturale ideale per molte specie di anseriformi (il germano reale, l'alzavola, la marzaiola, il gobbo rugginoso, il quattrocchi, la moretta), ardeidi (come la nitticora, la garzetta, l'airone cenerino e, più rari, l'airone bianco maggiore, l'airone rosso e l'airone guardabuoi), nonché pavoncelle, folaghe e gallinelle d'acqua.
Con un po' di fortuna è possibile avvistare specie come il martin pescatore, il cavaliere d'Italia, la pettegola, lo svasso maggiore, il tuffetto comune, lo smergo maggiore, il cormorano e la strolaga. La cicogna bianca e il raro ibis sacro apprezzano particolarmente le marcite attorno alla Cascina Tavernasco. Nelle fasce ripariali lungo le rogge e attorno alle teste dei fontanili si possono osservare picchi, cuculi, averle, cince ed altri passeriformi. Sono presenti anche alcuni rapaci diurni, come la poiana, il gheppio e l'albanella: a Noviglio non è rarissimo avvistarli in volo di ricognizione sopra i campi coltivati alla ricerca di piccole prede, oppure appollaiati su pali della luce e cavi sospesi in attesa di spiccare il volo.