venerdì 26 luglio 2013

Consumo di suolo zero: facciamo un po' di chiarezza

L'espressione "consumo di suolo zero" appare da qualche tempo un po' abusata. In una fase di profonda crisi per l'industria delle costruzioni, che dopo cinque anni di recessione ha raggiunto oggi il livello minimo dal Dopoguerra, infatti, la diminuzione della pressione edificatoria sulle aree libere sembra determinata più da fattori esterni che da una seria politica di governo delle trasformazioni territoriali: ormai si tratta di uno dei "mantra" di un ambientalismo spesso improvvisato e di facciata, di fronte al quale bisogna, come cittadini, pretendere chiarezza e serietà.

Bisogna innanzitutto partire da una definizione di "consumo di suolo". Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, adottato ma ancora non approvato in via definitiva (e nessuno può dire che fine faranno ora le Province), aveva tentato di definire uno standard per il calcolo di questo fantomatico "consumo di suolo". Un Decreto Legge sul consumo di suolo agricolo per usi edificatori, varato durante il Governo Monti dall'allora Ministro Catania, giace da oltre un anno in Parlamento, in attesa del via libera da parte delle Regioni. Nessuno sa esattamente che cosa sia, questo "suolo consumato". Non resta che affidarsi alla propria percezione empirica: un conto è un'area urbana, anche se ricca di verde "artificiale", dove la presenza dell'uomo risulta prevalente; altra cosa sono le aree agricole, caratterizzate da un livello di naturalità del suolo e da un valore ecologico decisamente più alto. Ebbene, il "consumo di suolo" consiste nel passaggio da area agricola o naturale a suolo urbanizzato (incluso il verde urbano), misurato in metri quadrati di superficie territoriale all'anno. Ed è in questo modo che Legambiente misura il suolo consumato dagli anni Cinquanta ad oggi in Lombardia. A questa fonte autorevole vogliamo fare riferimento per tentare di fare una stima del potenziale impatto delle previsioni del PGT di Noviglio.

Qualche dato sul territorio novigliese. Nel 1954 le aree urbane a Noviglio occupavano appena 33 ettari, il 2% della superficie comunale. Nel 1999, dopo circa 45 anni, la superficie occupata da attività umane era salita a 146 ettari, con un incremento del 409%. Nel decennio successivo, tra il 1999 e il 2009, un’altra crescita di 23,92 ettari, pari al +16,34% nel decennio: la superficie urbanizzata ha raggiunto oggi l’11% del totale, a scapito delle aree agricole, diminuite proporzionalmente.
Le previsioni edificatorie del PGT da poco entrato in vigore (concentrate in nove piani attuativi e in tre ambiti di trasformazione, di cui si allega una mappa) coinvolgono una superficie territoriale di 36,6 ettari: su queste aree, la cui edificazione è oggi rallentata solo ed esclusivamente a causa della crisi, sorgeranno ben 84.000 metri cubi di residenze (circa 27.000 mq), 73.000 mq di produttivo, 50.000 di terziario e commerciale.
Della superficie territoriale che sarà interessata dalle trasformazioni, almeno 28,5 ettari riguardano aree oggi agricole: se nel periodo di vigenza del Documento di Piano, ovvero nei prossimi cinque anni, il mercato immobiliare si sbloccasse, e fossero attuate tutte le previsioni edificatorie del piano, inclusa la realizzazione della bretella stradale ad ovest di Santa Corinna, il consumo di suolo tra il 2009 e il 2019 crescerà più o meno del 16,8%, ovvero più che nell’intero decennio precedente, caratterizzato dal massimo picco storico dell’industria edile italiana. Parliamo dell’incredibile quota di 78 mq di suolo agricolo consumati ogni giorno per dieci anni: non proprio un “consumo zero”.

Siamo convinti che un piano "a consumo di suolo zero" dovrebbe essere un piano che, se attuato, preveda un consumo di suolo agricolo di zero mq. Da questo punto di vista, un'affermazione del tipo di quelle lette nei giorni scorsi ("questo è un piano a consumo di suolo zero: abbiamo solo confermato le previsioni previgenti") ci suona un po' come: "sono ancora vivo, solo non respiro più"! Chiediamo semplicemente di confrontarci con maggiore serietà almeno di fronte a dati oggettivi, consapevoli delle difficoltà che un Comune incontra nell'affrontare la redazione di uno strumento urbanistico che incide su legittimi diritti privati e su previsioni edificatorie ereditate dagli anni Ottanta, e che anche le precedenti amministrazioni (di tutti i colori, bisogna essere onesti in tal senso) non hanno potuto o voluto modificare. Ma mettiamo da parte demagogia e proclami, e vigiliamo assieme affinché, a crisi rientrata, la conseguente impennata del consumo di suolo, che questo PGT ha avvallato, non si verifichi, e lo sviluppo del paese avvenga in maniera sostenibile.

sabato 20 luglio 2013

Ampliamento della scuola: tempi sempre più lunghi

Ancora brutte notizie riguardo al cantiere per l'ampliamento dell'edificio scolastico a Noviglio.
In occasione del Consiglio Comunale di giovedì 18 luglio il Sindaco, rispondendo all'interrogazione dell'opposizione in merito allo stato di avanzamento dei lavori presso il plesso scolastico, ha reso noto che questo ulteriore rallentamento rispetto alla tabella di marcia (i lavori, cominciati nel dicembre 2011, dovevano essere conclusi entro fine 2012) è da imputare alla crisi economica che ha colpito il consorzio di imprese titolare dell'appalto e alle molte amministrazioni pubbliche che, a causa del "patto di stabilità", stanno ritardando i pagamenti causando problemi di liquidità all'azienda (che in maggio avrebbe presentato al Tribunale di Vercelli la richiesta di accedere alla procedura di "concordato preventivo").
Il Sindaco ha, tuttavia, voluto esprimere fiducia e rassicurare i presenti rispetto al fatto che i lavori riprendano presto a ritmi sostenuti: il nuovo termine per l'ultimazione dei lavori è comunque previsto per il 15 gennaio 2014, salvo ulteriori imprevisti. Naturalmente, tutti speriamo che la situazione si sblocchi, anche alla luce dei disagi che inevitabilmente il cantiere provoca soprattutto alla popolazione scolastica del plesso e che si riproporranno nuovamente a settembre, alla riapertura delle scuole.

Si ricorda che l'intervento in corso porterà alla realizzazione di un refettorio e della palestra a supporto del complesso scolastico: il costo dell'operazione è di due milioni di Euro, per tre quarti finanziati con un mutuo presso la Cassa Depositi e Prestiti, mutuo che - come ricordato dal Sindaco - grava sul bilancio del Comune, entrato anch'esso, dal 1° gennaio 2013, in regime di "patto di stabilità". 

venerdì 5 luglio 2013

In vigore il nuovo Piano di Governo del Territorio

È formalmente in vigore dal 3 luglio scorso, data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia, il nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT) di Noviglio. Dal 1° gennaio per i comuni ritardatari ancora sprovvisti, a distanza di otto anni dal varo della Legge regionale lombarda 12/2005 per il governo del territorio, del nuovo strumento urbanistico (tra cui Noviglio), erano scattate le “norme di salvaguardia” e la perdita di efficacia del vecchio piano regolatore, con il conseguente blocco dell’attività edilizia.
Il nuovo Piano di Governo del Territorio, adottato il 26 luglio 2012 ed approvato il 23 marzo scorso con la Delibera di Consiglio n. 16, si compone di tre documenti: il Documento di Piano, cosiddetto “piano del sindaco”, di durata quinquennale, che sintetizza gli obiettivi strategici della pianificazione comunale di medio-lungo termine; il Piano delle Regole, che disciplina le modalità di intervento nelle varie zone del territorio, conformando l’uso del suolo a specifiche prescrizioni tecniche; il Piano dei Servizi, che mira ad “accompagnare” lo sviluppo edilizio ad un’adeguata dotazione di servizi.

In seguito dell’adozione del PGT in Consiglio comunale, anche il Comitato “Noi di Noviglio” ha voluto fornire la sua collaborazione al miglioramento dello strumento urbanistico, elaborando alcune puntuali proposte di modifiche ed integrazione ai tre documenti, che ha sottoposto all’Amministrazione nel mese di novembre 2012:  molte di queste sono diventate parte integrante del Piano oggi in vigore.
Il Comitato continuerà a vigilare sull'attuazione del Piano - purtroppo ancora ben lontano dal poter essere annoverato come "a consumo di suolo zero" - e a collaborare con l'Amministrazione per risolvere le criticità ancora presenti nella disciplina urbanistica locale e per promuoverne il rinnovamento, a cominciare dal Regolamento edilizio, che richiederà un intervento di "manutenzione" a breve.
Di seguito, le proposte del Comitato presentate in data 19 novembre a firma di Luca Dallaserra (attuale segretario del Comitato), con le relative controdeduzioni fornite in sede di approvazione finale nel mese di marzo 2013.


1. TUTELA DELLE CASCINE - Per tutelare il patrimonio rurale delle cascine, si chiede di introdurre un limite massimo del 50% delle volumetrie esistenti da destinare ad uso diverso da quello agricolo o agrituristico, e di inibire la possibilità di ricorrere nei nuclei agricoli dismessi a incrementi volumetrici grazie alla perequazione. L’osservazione è stata accolta.

2. FONTANILI - Ai fini di meglio tutelare la naturalità dei fontanili, si chiede di ampliare la fascia di tutela a 50 a 100 metri attorno alla “testa”, con una fascia di rispetto per i primi 200 metri del tratto di derivazione. L’osservazione è stata respinta, limitandosi ad adeguarsi alle prescrizioni minime del Parco Sud.

3. COMMERCIO - Per favorire la competitività, la dotazione di servizi e l’occupazione sul territorio novigliese, si chiede di poter prevedere – esclusivamente nell’ambito dei piani urbanistici già previsti nel piano (a cominciare dall’area Medici) – la grande distribuzione commerciale, nel rispetto di condizioni prestazionali tecnologiche, energetiche e morfologiche. L’osservazione viene respinta, attribuendo alla Regione la competenza in materia; di fatto sarà impossibile sfruttare un’opportunità come una grande struttura di vendita sul nostro territorio, dove già sono previste funzioni industriali e uffici, se non previo un lungo processo di revisione del PGT.

4. NO BONUS VOLUMETRICI - Si rileva un errore materiale nelle norme tecniche del Piano delle Regole; si chiede inoltre di escludere la possibilità di ricorrere a meccanismo premiali e bonus volumetrici i piani attuativi riguardanti gli ambiti agricoli dismessi. L’osservazione viene accolta.

5. EDILIZIA SOCIALE PER I GIOVANI - Si chiede di meglio chiarire che il meccanismo di perequazione/compensazione consentito negli ambiti di trasformazione si applica anche ai piani attuativi. Inoltre, al fine di favorire la realizzazione di interventi che prevedano in forma integrata anche alloggi sociali per giovani e giovani coppie (edilizia convenzionata in vendita, locazione e con patto di futura vendita), si attribuisce una capacità edificatoria incrementale della volumetria consentita. L’osservazione è stata accolta.

6. TANGENZIALE OVEST DI SANTA CORINNA - Si chiede con forza lo stralcio del tracciato della Tangenziale Ovest di Santa Corinna, che distruggerebbe un habitat ecologico e faunistico di importanza strategica: l’opera è di per sé inutile, e l’esigenza di allontanare il tracciato dall’abitato rispetto a quello previsto dalla Provincia, facendolo ricadere nel bel mezzo di una rete ecologica di rilevanza primaria, assolutamente non condivisibile. L’osservazione viene respinta, ma di fatto un risultato è raggiunto: si modifica il tracciato, adottando quello della Provincia, che non devasta la rete ecologica mantenendosi più vicino all’abitato.

7. PROLUNGAMENTO VIA PERTINI - Si chiede inoltre l’immediato stralcio della previsione del collegamento, a Mairano, tra via Pertini e la strada comunale per Tavernasco: oltre a costituire un ulteriore elemento di separazione tra il centro abitato e l’area agricola, è certamente di dubbia utilità e trasformerebbe Via Pertini in una strada di scorrimento, con problemi di quiete e di sicurezza. L’osservazione è accolta (del resto, stessa richiesta è arrivata dal Parco Agricolo Sud Milano), ma in sede di approvazione viene ribadita l’intenzione di realizzare l’opera.

8. EDIFICI A ENERGIA ZERO - Si propone l’introduzione di modalità di incentivazione per chi realizza, laddove consentito dal piano, edifici a basso consumo energetico, attraverso un incremento della capacità edificatoria. L’osservazione è accolta.

9. CASTELLO DI MAIRANO - Si chiede che la porzione di edificio degli anni Cinquanta adiacente al complesso del Castello di Mairano, incongrua per epoca e stile venga classificato come “edificio accessorio estraneo al nucleo di antica formazione” invece che come “edificio di valore storico”. L’osservazione è respinta: pare che la sovrintendenza ritenga l’edificio meritevole di tutela.

10. PIANO ATTUATIVO MAIRANO PERTINI - Con riferimento al piano attuativo situato nella “mezzaluna” compresa tra Piazza Aldo Moro e la Strada Provinciale a Mairano, si fa rilevare la sua rilevanza ai fini della valorizzazione del borgo, e si ritiene pertanto di suggerire l’inserimento nel PGT di prescrizioni più dettagliate in merito alla sua attuazione. L’osservazione è respinta: si condividono i suggerimenti, ma non si vuole “ingessare” il piano attuativo.

11. PIANO ATTUATIVO MAIRANO PARROCCHIA - Si chiede lo stralcio del piano attuativo adiacente la sala parrocchiale a Mairano, di nuova introduzione rispetto al PRG, che prevede una significativa cubatura e comprometterebbe irreversibilmente l’integrità paesaggistica del borgo. L’osservazione viene respinta: si ritiene che l’edificazione all’ingresso del paese non comprometta il territorio.

12. TRASFORMAZIONE AREA MEDICI - L’ambito Medici a Santa Corinna è certamente un’area di concentrazione volumetrica ottimale per il nostro territorio, ma si chiede una ridefinizione delle prescrizioni del PGT per l’ambito di trasformazione: il rischio è di perdere un’imperdibile opportunità per sviluppare il territorio grazie a funzioni che generino sviluppo, servizi per i cittadini, occupazione per tanti Novigliesi, e soprattutto un’area urbana esteticamente gradevole e che i cittadini sentano propria. Per questo si chiede di prevedere, come funzione compatibile, anche la grande distribuzione commerciale; di limitare drasticamente la volumetria destinata a produttivo, ampliando quella per servizi commerciali e direzionali; classificare la parte produttiva come “area ecologicamente attrezzata”; prescrivere particolare cura per la configurazione del fronte edilizio lungo la Strada provinciale 30, curando l’inserimento del nuovo intervento nel contesto esistente. L’osservazione è stata respinta: vengono conservati i 50mila mq di produttivo e i 45mila di uffici e commercio, ma viene esclusa la grande distribuzione.

13. TRASFORMAZIONE AREA DISCOTECA - Si condivide la necessità della dismissione della Discoteca a Santa Corinna, ma si valuta negativamente il suo abbattimento per lasciare posto a nuova edificazione ad alta densità. Si chiede pertanto di ridurre la cubatura da realizzare, riutilizzare l’edificio esistente riconvertendolo a funzioni ricreative e servizi, rendendo inutile la costruzione di nuovi spazi per attività sociali. L’osservazione viene parzialmente accolta, ma in realtà no: vengono infatti confermati i nuovi volumi da costruire, l’abbattimento della discoteca, l’occupazione di suolo libero per realizzare i servizi.

14. RIUSO AREE DISMESSE - L’area “ex Medaglie Colombo” a Santa Corinna, già urbanizzata e oggi in avanzato stato di degrado e abbandono, può diventare un ambito di concentrazione volumetrica a livello comunale “assorbendo” la pressione edificatoria destinata ad altri comparti attraverso il trasferimento di diritti edificatori, per ridurre il consumo di suolo e l’edificazione su aree libere. Il PGT, invece, la considera una semplice zona industriale. L’osservazione è respinta: non si ritiene che inserire l’area in un ambito di trasformazione possa agevolarne la trasformazione.

15. MISURIAMO IL CONSUMO DI SUOLO - Nell’ottica di valorizzare la presenza del Parco Agricolo come principale risorsa per lo sviluppo del territorio novigliese, si chiede che il PGT recepisca nel suo quadro programmatico gli indirizzi della Provincia in merito alla misurazione e al monitoraggio del fenomeno del “consumo di suolo”, assumendoli come “principio guida”, e di conseguenza che il Rapporto Ambientale inserisca tra gli indicatori del PGT anche quelli relativi all’utilizzo di suolo agricolo: in un’ottica di “contabilità ambientale”, un’operazione di trasparenza che restituisce oggettività a valutazioni spesso affrettate e proclami. L’osservazione viene respinta con la seguente motivazione: “il PGT adottato non comporta consumo di suolo e pertanto il contenuto dell’osservazione è privo di rilievo”. Nostra replica: allora misuriamo se questo è vero! O comunque intendiamoci su che sistema di misurazione utilizzate per affermare che il PGT non prevede consumo di suolo. Noi ci abbiamo provato e presto forniremo la nostra interpretazione.

Qual è la priorità per la sicurezza stradale sul territorio di Noviglio?

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