Ci risiamo: ennesimo ricorso al TAR del Comune di Milano
contro la Provincia di Milano sulla vicenda annosa della chiusura di Via XXV
Aprile a Santa Corinna. Nonostante le carte bollate della Provincia, gli
episodi di allagamento che hanno isolato la frazione, i rischi già corsi, per
fortuna senza gravi conseguenze, in occasione di un incendio nella zona
produttiva di Binasco, le continue segnalazioni di situazioni di pericolo in
corrispondenza del varco di accesso alla via, e soprattutto, nonostante le centinaia di firme raccolte in passato dai cittadini novigliesi, che chiedono a gran voce
la riapertura di quella strada, la Giunta persiste nel voler aver ragione. E a
spendere i soldi dei suoi cittadini per tutelare quello che evidentemente
ritiene essere l’interesse generale.
Andando brevemente ai fatti, a fine maggio il settore
Sicurezza stradale della Provincia di Milano ha emanato un decreto dirigenziale
di revoca dell’autorizzazione resa nel luglio 2011 relativa alla limitazione
all’accesso a Via XXV Aprile per i veicoli provenienti dalla Provinciale. In
tutta risposta, il Comune di Noviglio – evidentemente senza sentire la necessità
di convocare un’assemblea pubblica, o banalmente di consultare i commercianti,
i cittadini novigliesi, il Consiglio comunale – decide di presentare un nuovo ricorso innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale per chiedere la “revoca
della revoca”.
Di fronte alla legittima richiesta dei gruppi consiliari di
opposizione di convocare immediatamente una seduta del Consiglio Comunale, la
risposta è lapidaria: non compete al Consiglio formulare atti di indirizzo (affermazione curiosa, considerando che l’Art. 42 comma 1 dell’ordinamento degli Enti
Locali recita: “Il consiglio è l'organo di indirizzo e di controllo
politico-amministrativo"), e siccome la Provincia è ormai in fase di dismissione, aspettiamo e vediamo che succede.
Anche il nostro Comitato si unisce alla richiesta di
spiegazioni su questa incredibile vicenda dove, al di là dei presupposti
formali e legali, stupisce ancora una volta la mancanza di un minimo di
ascolto della base. Nel frattempo, aspettiamo il ripristino di una condizione
accettabile di sicurezza, sperando che non succeda qualcosa di grave.