domenica 22 giugno 2014

Via XXV Aprile. Continua la querelle legale, la sicurezza può aspettare

Ci risiamo: ennesimo ricorso al TAR del Comune di Milano contro la Provincia di Milano sulla vicenda annosa della chiusura di Via XXV Aprile a Santa Corinna. Nonostante le carte bollate della Provincia, gli episodi di allagamento che hanno isolato la frazione, i rischi già corsi, per fortuna senza gravi conseguenze, in occasione di un incendio nella zona produttiva di Binasco, le continue segnalazioni di situazioni di pericolo in corrispondenza del varco di accesso alla via, e soprattutto, nonostante le centinaia di firme raccolte in passato dai cittadini novigliesi, che chiedono a gran voce la riapertura di quella strada, la Giunta persiste nel voler aver ragione. E a spendere i soldi dei suoi cittadini per tutelare quello che evidentemente ritiene essere l’interesse generale.

Andando brevemente ai fatti, a fine maggio il settore Sicurezza stradale della Provincia di Milano ha emanato un decreto dirigenziale di revoca dell’autorizzazione resa nel luglio 2011 relativa alla limitazione all’accesso a Via XXV Aprile per i veicoli provenienti dalla Provinciale. In tutta risposta, il Comune di Noviglio – evidentemente senza sentire la necessità di convocare un’assemblea pubblica, o banalmente di consultare i commercianti, i cittadini novigliesi, il Consiglio comunale – decide di presentare un nuovo ricorso innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale per chiedere la “revoca della revoca”.


Di fronte alla legittima richiesta dei gruppi consiliari di opposizione di convocare immediatamente una seduta del Consiglio Comunale, la risposta è lapidaria: non compete al Consiglio formulare atti di indirizzo (affermazione curiosa, considerando che l’Art. 42 comma 1 dell’ordinamento degli Enti Locali recita: “Il consiglio è l'organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo"), e siccome la Provincia è ormai in fase di dismissione, aspettiamo e vediamo che succede. 

Anche il nostro Comitato si unisce alla richiesta di spiegazioni su questa incredibile vicenda dove, al di là dei presupposti formali e legali, stupisce ancora una volta la mancanza di un minimo di ascolto della base. Nel frattempo, aspettiamo il ripristino di una condizione accettabile di sicurezza, sperando che non succeda qualcosa di grave. 

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