sabato 7 settembre 2013

Piccoli comuni, grandi progetti: al via il bando “6000 campanili”

È vero: il momento non è dei migliori. Il “patto di stabilità”– forse troppo bruscamente, e senza distinguere tra figli e figliastri – ha definitivamente imposto un tetto alle spese folli delle pubbliche amministrazioni e degli enti locali, limitandone i margini di manovra. Eppure, con un po’ di inventiva, competenza e creatività, come dimostrano tante buone pratiche su e giù per il Paese, si possono fare ancora grandi cose. Un’occasione da non perdere, ad esempio, è quella costituita dal programma denominato “6.000 campanili”, promosso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e inserito nel “Decreto Fare” (Decreto Legge n. 69/2013, articolo 18, comma 9), con una dotazione finanziaria di 100 milioni di euro.

L’iniziativa riguarda la realizzazione di un piano di piccole opere nei Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, tra cui Noviglio. I progetti devono riguardare edifici di proprietà comunale e immobili sui quali il soggetto interessato ha titolo per attuare interventi di adeguamento, ristrutturazione e nuova costruzione di edifici pubblici, adozione di misure antisismiche, realizzazione e manutenzione di reti viarie e infrastrutture o reti telematiche, nonché interventi di salvaguardia e messa in sicurezza del territorio. Il finanziamento al Comune sarà di importo compreso tra 500mila e 1 milione di euro: in caso di progetti di importo superiore il soggetto deve indicare la copertura a proprie spese della parte restante.

Quasi obbligatorio, a queste condizioni, partecipare al programma, e diamo per assodato che anche il nostro Comune non sarà da meno: l'auspicio è che la qualità della proposta presentata – magari giocando la carta del cronico deficit di attrezzature, servizi e socialità del nostro territorio dopo anni di stagnazione, sia in grado di sbaragliare la concorrenza agguerrita dei molti Comuni dotati di maggiore dimestichezza con bandi e progettualità.
È fondamentale fare in fretta: i finanziamenti vengono assegnati alle richieste ritenute finanziabili e poste in ordine di arrivo, fino al raggiungimento dell’importo complessivo destinato al programma. La convenzione col Ministero prevede di finanziare almeno 35 progetti, di cui un minimo di 3 nella sola Lombardia: considerando che il 75% dei comuni lombardi (1.153 su 1.546) ha meno di 5.000 abitanti… che la battaglia abbia inizio!

giovedì 5 settembre 2013

Più sicurezza sulla strada comunale per Tavernasco

Finalmente, quest'oggi, l'Amministrazione ha provveduto alla sistemazione del manto stradale fortemente dissestato in molti punti, nell'ambito di sua competenza territoriale, della strada comunale che collega Mairano e San Giacomo, passando per Cascina Tavernasco.
I lavori, eseguiti dall'Impresa C.M.S. Strade di Bareggio, hanno interessato alcuni tratti della viabilità (in particolare, all'uscita da Mairano, e nel tratto tra il Mulino della Segrona e Tavernasco, per un totale di circa 200 metri) dove si erano aperte importanti fessure. Costo dell'operazione: 8.040 Euro più IVA. Contestualmente, sono stati eseguiti ulteriori lavori di ripristino stradale in tutto il territorio comunale.
Un primo intervento di messa in sicurezza lungamente atteso da molti cittadini di Noviglio e di altri Comuni, che percorrono quotidianamente questa strada diretti verso l'area metropolitana milanese, soprattutto per aggirare il nodo congestionato all'altezza del casello dell'autostrada.

domenica 1 settembre 2013

Fusione di Comuni: politica e senso di responsabilità

Millecinquecentoquarantasei: questo è il numero di Comuni in cui è frazionato il territorio della Lombardia, in media uno ogni 6.600 abitanti. La situazione, va da sé, è abbastanza allarmante, se si considera che oltre tre quarti di questi Comuni conta una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, più della metà sta sotto i 3.000, e addirittura un quarto (358 comuni, pari al 23,2% del totale regionale) si colloca incredibilmente al di sotto della "soglia psicologica" dei mille, con paradossali situazioni di località con poche decine di abitanti (vedasi Pedesina, Sondrio, con la bellezza di 33 abitanti, sindaco incluso).
A una prima, laica analisi del problema, sembra che, per quanto piccolo ed insignificante, un Comune goda, a prescindere da tutto e da tutti, di un “diritto divino” ad esistere, anche se, per forza di cose (ed ora lo prevede anche la legge), è ormai costretto ad affidare a terzi o mettere in comune con altre piccole realtà servizi e funzioni fondamentali: una scatola sempre più vuota, dunque, in uno scenario assolutamente fuori controllo e disordinato. Sovrapposizioni, servizi a singhiozzo per mancanza di personale, funzioni spalmate su decine di centri di competenza diversi, sindaci di professione, rimborsi a pioggia e gettoni di presenza: un’inefficienza tipicamente italiana, che costa, secondo alcune stime, circa 800 miliardi di euro l’anno. Il quadro sta diventando sempre più allarmante a causa della crisi: meno budget, in Italia, significa esclusivamente tagli lineari e aumento delle tasse locali... ma guai a chi tocca il diritto divino alla propria “indipendenza comunale”.

Ecco, allora, la risposta della politica. Per ridurre i costi dei Comuni, si crea un nuovo Ente. Incalzati, come detto, dalla legge, i Comuni corrono scompostamente ai ripari, dando vita a fantasiose "Unioni di Comuni", tenute insieme più dalla fretta, dalla stima personale, da situazioni contingenti come la condivisione di un dipendente e dalle affinità politiche, oltre che dal "caso" o dal "fato", che da una reale logica di riorganizzazione territoriale ed efficientamento dei costi. Senza chiedere nulla a nessuno, sono nate Unioni tra Comuni che non solo non confinano neanche tra loro, ma i cui municipi distano decine di chilometri: patti scellerati ma vincolanti per periodi che vanno ben oltre i singoli mandati elettorali, e dai quali si esce solo pagando dazio. Una bella responsabilità nei confronti dei cittadini.

Gaggiano e il Naviglio Grande
Una possibile alternativa alla finzione delle Unioni? Creare sì un nuovo Comune, ma sopprimere quelli di partenza. La "fusione di Comuni" consiste nell’accorpamento di uno o più amministrazioni, che vengono quindi a sparire dalla cartina geografica come Enti autonomi, in una nuova entità comunale, più grande, più vitale, più autosufficiente, in grado di offrire direttamente tutti i servizi a cui i cittadini contribuiscono con le tasse, tagliando in maniera stavolta davvero importante le inefficienze legate all’errata allocazione di risorse (si pensi solo a sedi e mezzi) e al personale, anche senza rinunciare alla presenza sul territorio. Ma anche, e soprattutto, abbattendo drasticamente i costi (e gli interessi) della lobby politica locale. Ed è questo il motivo per cui finora questa possibilità, prevista fin dalle origini dall’ordinamento degli enti locali, è stata poco praticata: molto meglio alimentare il campanilismo, agitando lo spettro della perdita dell’autonomia municipale per conservare il cadreghino in qualche municipio sperduto.

L'arcipelago dell'Unione di Comuni "I Fontanili"
Regione Lombardia ha recentemente adottato una risoluzione per semplificare le procedure di fusione di Comuni. Il provvedimento intende garantire il più ampio coinvolgimento delle popolazioni interessate attraverso strumenti di partecipazione diretta e informazioni relative alle procedure di fusione proposta e prevede di realizzare in un’unica giornata la grande maggioranza delle consultazioni referendarie (referendum day) per consentire anche un’ampia risonanza sul tema. Sono già 11 le fusioni in cantiere, che riguardano una cinquantina di Comuni lombardi. E' appena il caso di dire che non solo la fusione garantisce risparmi istantanei grazie alla razionalizzazione dei costi, ma che la legge prevede cospicui incentivi economici agli Enti che nasceranno secondo questo processo di aggregazione. Altro che Unione...

Per questo il nostro Comitato intende intraprendere un percorso per informare i cittadini delle straordinarie opportunità che la legge nazionale e quella regionale offrono, chiedendo semplicemente di essere consultati in merito alla necessità e alla modalità per dare vita ad un Ente che – oltre ad essere percepito “culturalmente, storicamente e geograficamente come “reale”, e non di cartone – sia davvero meno costoso e più efficiente.

Qual è la priorità per la sicurezza stradale sul territorio di Noviglio?

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