A una prima, laica analisi del problema, sembra che, per quanto piccolo ed insignificante, un Comune goda, a prescindere da tutto e da tutti, di un “diritto divino” ad esistere, anche se, per forza di cose (ed ora lo prevede anche la legge), è ormai costretto ad affidare a terzi o mettere in comune con altre piccole realtà servizi e funzioni fondamentali: una scatola sempre più vuota, dunque, in uno scenario assolutamente fuori controllo e disordinato. Sovrapposizioni, servizi a singhiozzo per mancanza di personale, funzioni spalmate su decine di centri di competenza diversi, sindaci di professione, rimborsi a pioggia e gettoni di presenza: un’inefficienza tipicamente italiana, che costa, secondo alcune stime, circa 800 miliardi di euro l’anno. Il quadro sta diventando sempre più allarmante a causa della crisi: meno budget, in Italia, significa esclusivamente tagli lineari e aumento delle tasse locali... ma guai a chi tocca il diritto divino alla propria “indipendenza comunale”. Ecco, allora, la risposta della politica. Per ridurre i costi dei Comuni, si crea un nuovo Ente. Incalzati, come detto, dalla legge, i Comuni corrono scompostamente ai ripari, dando vita a fantasiose "Unioni di Comuni", tenute insieme più dalla fretta, dalla stima personale, da situazioni contingenti come la condivisione di un dipendente e dalle affinità politiche, oltre che dal "caso" o dal "fato", che da una reale logica di riorganizzazione territoriale ed efficientamento dei costi. Senza chiedere nulla a nessuno, sono nate Unioni tra Comuni che non solo non confinano neanche tra loro, ma i cui municipi distano decine di chilometri: patti scellerati ma vincolanti per periodi che vanno ben oltre i singoli mandati elettorali, e dai quali si esce solo pagando dazio. Una bella responsabilità nei confronti dei cittadini.
| Gaggiano e il Naviglio Grande |
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| L'arcipelago dell'Unione di Comuni "I Fontanili" |
Per questo il nostro Comitato intende intraprendere un percorso per informare i cittadini delle straordinarie opportunità che la legge nazionale e quella regionale offrono, chiedendo semplicemente di essere consultati in merito alla necessità e alla modalità per dare vita ad un Ente che – oltre ad essere percepito “culturalmente, storicamente e geograficamente come “reale”, e non di cartone – sia davvero meno costoso e più efficiente.
