venerdì 31 gennaio 2014

Dai proclami alla concretezza, per una Noviglio più sicura

Ultime novità sul fronte della sicurezza. Mentre continua l’ondata di furti e atti vandalici su tutto il territorio comunale, con nuovi episodi a Mairano, in Via Valé e a Cascina Rovina, lo scorso 24 gennaio sono state depositate in Comune le firme della petizione di iniziativa popolare avviata prima di Natale per tenere alta l’attenzione sul grave problema della sicurezza a Noviglio, e di ottenere risposte dall’Amministrazione rispetto alle iniziative allo studio per fronteggiare la situazione, oltre ad un'assunzione di responsabilità in vista  dell'imminente allargamento del bacino territoriale del servizio di polizia locale a nuovi Comuni. In un mese, tra il 20 dicembre e il 20 gennaio, nonostante il lungo ponte festivo, sono stati quasi 200 i cittadini novigliesi che hanno dato il loro contributo a questa sottoscrizione. Il Comitato “Noi di Noviglio”, tra i soggetti che l’hanno sostenuta, li ringrazia collettivamente.

Appellandosi all’articolo 31, comma 3, dello Statuto comunale, i cittadini promotori della sottoscrizione hanno chiesto la convocazione, previa adeguata informazione alla popolazione, di un’Assemblea pubblica, questa volta sul territorio comunale. Dopo l’incontro del 21 dicembre a Vigano di Gaggiano, presso la sede dell’Unione di Comuni “I Fontanili”, che ha solo parzialmente fornito risposte alle istanze dei cittadini e ha d’altra parte offerto alcuni spunti per iniziative da adottare nell’immediato, infatti, non ci sono stati seguiti concreti, se non una serie di articoli pubblicati sul periodico comunale “Noviglio News”. 

Al di là della volontà di ridimensionare, fin dalle prime pagine del giornale, l’emergenza e il disagio dei cittadini, diluendoli nella logica del “mal comune mezzo gaudio”, il periodico della Giunta elenca una serie di vantaggi legati all’imminente allargamento del bacino dell’Unione di Polizia Locale a Corsico. Si parla di un aumento della superficie del territorio coperto dal servizio (che comprende i Comuni di Gaggiano, Noviglio e Besate, oltre a Zelo Surrigone, Vermezzo e Calvignasco, che vi rientrano in base a una convenzione) di appena il 5,4%. Si omette di ricordare che non sono i pioppi e le risaie a commettere e subire crimini, ma le persone, e Corsico se ne porterà dietro ben 34.621, ovvero oltre un terzo in più dell’attuale popolazione coperta, pari a circa 22.000 persone (+157%). Nel grafico in basso, il diametro dei cerchi rappresenta l'entità della popolazione dei Comuni interessati, confrontata con quella di Corsico: la sproporzione risulta evidente. Considerando che gli stessi amici di Corsico lamentano già oggi l’insufficienza cronica del presidio territoriale in quella che certamente non è una città poco problematica sotto il profilo della sicurezza e della microcriminalità, siamo convinti che basterebbe questo per rendere la preoccupazione dei cittadini più che legittima.

Si dice, ancora, che il numero degli agenti a disposizione dell’Unione aumenterà del 65%? Ebbene, ipotizzando che l’Unione disponga attualmente di 10 vigili, a seguito della fusione questi saranno 16,5: ciò significa che passeremo dall’avere 0,45 vigili ogni mille abitanti ad appena 0,29, con un inquietante calo del 55%. Si riuscirà ad organizzare meglio il servizio? Lo speriamo di cuore. Analogo ragionamento si può fare con i mezzi a disposizione: saranno ovviamente di più, ma ci sarà sicuramente un aumento dei mezzi meno che proporzionale all'aumento del fabbisogno indotto dalla crescita della popolazione servita, oltre a un aumento esponenziale delle distanze da coprire.

Certamente possiamo prevedere un risparmio dei costi generali per la sicurezza a carico del Comune, che viene effettivamente confermato da “Noviglio News” e quantificato in oltre il 50% rispetto ai costi attuali. Preso atto di un costo attuale pari ad almeno 180.000 Euro annui, dobbiamo desumerne un risparmio nell’ordine dei 90-100.000 Euro nel solo primo anno. Sarebbe interessante capire come questi risparmi verranno effettivamente impiegati. E soprattutto: siamo sicuri che il risparmio non comporterà un ulteriore peggioramento del presidio territoriale a danno dei comuni più periferici come Noviglio?

Nei giorni scorsi, l’Amministrazione comunale – apparentemente di sua iniziativa, e non a fronte di un preciso obbligo previsto dallo Statuto comunale a fronte della richiesta di oltre cento cittadini, fatta peraltro con spirito di massima collaborazione – ha convocato un’Assemblea pubblica sul tema della sicurezza per il prossimo sabato 15 febbraio. Al di là di un maggiore rispetto per un'iniziativa nata "dal basso" e ideata anche in aiuto della politica, per far valere la voce di Noviglio verso l'esterno, questa volta i cittadini si attendono una proposta concreta da parte dell’Amministrazione comunale, più che dalle nostre forze dell’ordine, rispetto alle decisioni politiche connesse all’allargamento del bacino dell’Unione, alla volontà di incidere di più nella pretesa di maggiore presidio a livello locale, e rispetto agli investimenti comunali necessari per migliorare la capacità di controllo del territorio.

Da parte sua, il Comitato, come di consueto, si riunirà lunedì 3 gennaio per rivedere la bozza del progetto “Noviglio Sicura”: delimitazione e controllo telematico degli accessi alle frazioni, videosorveglianza attiva, presidio stabile del territorio, mobilitazione dei cittadini. Una proposta concreta, insomma. Perché quello alla sicurezza è un diritto di ciascun cittadino e contribuente.

giovedì 23 gennaio 2014

Vendesi paese disperatamente...

Continua la crisi dell’immobiliare nel nostro disastrato e malconcio Paese: dopo sette anni col segno meno e un nuovo calo del 20%, il 2013 si è concluso con le compravendite ai minimi storici, la domanda interna è fiaccata dal clima di sfiducia generale, dalla precarietà dei giovani, dall’incapacità delle famiglie di risparmiare, dal triste “balletto” delle imposte e delle patrimoniali più o meno occulte sulla casa, che aggrediscono i capitali accumulati e, se non bastasse, accedere al credito per l’acquisto di un immobile ormai è diventato un privilegio per pochi eletti, se pensiamo che i mutui concessi si sono dimezzati in cinque anni. Un campo di battaglia, che sta lasciando sul campo migliaia di abitazioni nuove invendute: e se c’è del nuovo a prezzi stracciati, figuriamoci come si può piazzare sul mercato un appartamento usato. In una nazione di proprietari di casa, in cui il mattone è sempre stato considerato il “bene rifugio” per eccellenza, sembra che ci stiamo avvitando sempre di più in questa crisi, spesso anche facendoci del male da soli.

A Noviglio il quadro appare alquanto allarmante. Secondo i dati forniti da Immobiliare.it, nel mese di dicembre 2013 per gli immobili residenziali in vendita nel nostro territorio sono stati richiesti in media 1.751 Euro per metro quadro, contro i 1.921 Euro registrati nel mese di dicembre 2012: una diminuzione del 8,85% in un solo anno. Considerando che, in base ai dati utilizzati dal Comune per il conto della TARES, lo stock residenziale di Noviglio ammonta a 226.836 metri quadrati di superfici (1.668 unità abitative, per una media di 136 mq ciascuna), in un solo anno il nostro territorio e i suoi abitanti si sono visti scivolare via dal loro patrimonio, considerando solo le case, circa 40 milioni di euro. Diciamo circa 9.000 euro a testa, neonati inclusi.

L’andamento dei prezzi è una cartina di tornasole molto efficace per capire l’attrattività di un territorio. Se questo piace, diventa competitivo, ed è reputato un investimento sufficientemente sicuro da parte di un potenziale compratore (che è quindi un investitore, esattamente come un broker alla Borsa valori che deve scegliere su quale titolo o azione scommettere): le case si vendono e il prezzo medio tendenzialmente risale, sostenuto dalla domanda, fino ad esplodere quando la domanda è talmente forte che l’offerta non è sufficiente a soddisfarla. Se la mia casa non interessa a nessuno, non mi resterà che fare i saldi: il prezzo medio, in questo modo, precipita. 

Ci si può chiedere perché un territorio tanto ricco di storia, natura, paesaggi incantevoli, altamente accessibile grazie al collegamento autostradale, e a due passi da Milano, dove nei primi anni Duemila c’era la coda di giovani coppie disposte a trasferirsi, oggi versi in una fase di stagnazione, e abbia perso tutto il suo potenziale attrattivo. La risposta non è semplice, ci sono molti fattori in gioco: ma chi ha una casa sul mercato, e sono molti in questo momento quelli che tentano la fuga, sa benissimo quanto il degrado dello spazio pubblico, la costante assenza di sicurezza, la mancanza cronica di servizi e luoghi di aggregazione, la presenza di opere incompiute che dequalificano tutto il contesto (vedi il “cratere” nel bel mezzo di Mairano), pesino su una decisione tanto importante quanto quella di “investire su un territorio”, comprandovi una casa, da parte di un potenziale compratore. Tanto più in un momento come quello attuale, dove chi ha possibilità di investire, ha a disposizione un’ampia scelta: meglio spendere qualcosa in più in un Comune verde, accogliente, coi servizi sotto casa, attrezzato, senza arredi divelti e pavimentazioni sconquassate, con opportunità di lavoro e svago, destinato a svilupparsi nel futuro, oppure andare al massimo ribasso e rischiare di restare bloccati nel pantano di un territorio senza via d’uscita?

La cosa che preoccupa, è l’analisi dei competitors, ovvero degli altri comuni della zona: tolta qualche puntuale eccezione (come Rosate, che perde oltre il 12%), il calo dei prezzi è notevolmente minore che a Noviglio (-6,7% a Motta Visconti, -6,3% a Gaggiano, -6,1% a Rozzano, -5,5% a Certosa di Pavia), ma di norma è pari a circa la metà (-4,6% a Binasco, -3,8% a Casarile, - 2,9% a Vernate, -2,7% a Borgarello). A Zibido San Giacomo, addirittura, si ferma a quota -1,7%. In ogni caso, il raffronto con la media provinciale (globalmente, -4%) è impietoso

Che fare dunque? Avete presente la trasmissione “Vendo casa disperatamente” in onda su RealTime? Cosa si fa per sbloccare una vendita apparentemente impossibile e valorizzarla in termini economici? Si tinteggia, si riordina, si valorizzano i punti di forza e si trovano soluzioni per mimetizzare quello che può spaventare un acquirente. Ma una casa non si può spostare: il contesto è altrettanto importante, soprattutto per una giovane coppia che lascia la città alla ricerca di un luogo e di una vita migliore.

I cittadini, e non solo quelli che sanno di cosa parliamo perché hanno appena messo in vendita la loro casa, alcuni a metà del prezzo a cui l’hanno comprata, devono cominciare a rendersi conto che un paese esteticamente gradevole, ordinato, vivibile e attrezzato, e soprattutto sicuro, non è un vezzo per intenditori, ma una necessità primaria. Nelle nostre case abbiamo investito tutto, e quei 40 milioni di euro persi in un anno non sono soldi virtuali, ma i nostri risparmi, e l’eredità che lasceremo ai nostri figli, insieme a questo territorio. Quando capiremo che è questa la nostra vera ricchezza da salvaguardare, e della quale chiedere conto a chi negli anni non ha saputo accompagnare l’espansione di questo paese con soluzioni per renderlo più bello e vivibile, consentendo il degrado e l’abbandono di interi quartieri? Non le feste, non un bel municipio tirato a nuovo, ma lo spazio pubblico, le piazze, i servizi e la sicurezza dei cittadini. Partiamo da lì, per tornare a crescere dopo dieci anni di stagnazione e a credere nella scommessa che in tanti abbiamo fatto su questo paese.

Qual è la priorità per la sicurezza stradale sul territorio di Noviglio?

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