È stato presentato lo scorso 20 febbraio dall’Assessore alla Mobilità del Comune di Milano il nuovo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), strumento chiamato a definire le strategie di sviluppo del trasporto pubblico nell’intera area metropolitana entro un orizzonte di medio-lungo termine. Benché si tratti di uno strumento di rilevanza comunale, il PUMS adottato dal Comune di Milano, capoluogo della nuova Città Metropolitana, ovvero l’ente intermedio che ha recentemente sostituito la Provincia, incide pesantemente non solo sulla mobilità in città, ma anche e soprattutto sui collegamenti tra città e hinterland. L’abbiamo dunque esaminato attentamente, per capire in che modo influirà sui livelli di accessibilità del nostro territorio.
Molte le novità contenute nel PUMS. Oltre a una nuova linea della metropolitana (la MM6) che collegherà l’asse di Viale Certosa a quello di Via Ripamonti, il piano prevede diversi prolungamenti di linee esistenti della metropolitana, dalla MM1 verso Monza e Baggio, fino alla MM4 – oggi in costruzione – che raggiungerà Corsico e Buccinasco. Brutte notizie, però, per il Sud Milano, ancora una volta penalizzato sul fronte delle strategie per la mobilità: salta, infatti, il prolungamento della linea MM2 dall’attuale capolinea di Assago Forum fino a Binasco, già previsto dalla Provincia nel Piano Territoriale di Coordinamento in vigore da meno di un anno. Prolungamento sostituito da un peduncolo con termine a Rozzano, nella zona di Viale Lazio, da sarebbe difficile ipotizzare – anche nel lungo termine – una futura prosecuzione in direzione sud.
Pur riconoscendo l’enorme gap infrastrutturale di questo settore dell’area metropolitana (su Binasco gravita un bacino di oltre 80mila abitanti, che quotidianamente si spostano per motivi di studio e lavoro, affrontando lunghe code e disservizi nel trasporto pubblico), la risposta fornita dal PUMS, quella di un servizio di “autolinee veloci” (S-Bus) che fanno la spola tra Binasco e il capolinea di Assago Forum, non solo risulta inadeguata, ma rischia di risultare peggiorativa rispetto al servizio attuale, che quantomeno consente di partire da Noviglio e raggiungere direttamente l’hub urbano di Famagosta.
Viste queste premesse, quest’oggi il Comitato, nell’ambito della fase di raccolta di osservazioni e proposte in merito al processo di valutazione ambientale strategica, ha quindi protocollato un’istanza rivolta al Comune di Milano, chiedendo con forza di rivedere la scelta di cancellare il prolungamento della MM2 verso il Binaschino. Non si tratta, infatti, di un vezzo, ma di un’indispensabile opera infrastrutturale per un intero quadrante dell’area metropolitana, ad oggi sprovvisto di sistemi efficienti di collegamenti su ferro. Staremo dunque a vedere se anche la politica farà la sua parte.
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